Mentre la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni) continua a ricevere attenzione da parte dei media, un nuovo studio si concentra sulle donazioni generose e sul volontariato dei membri attivi negli Stati Uniti. Il professor Ram Cnaan dell’Università della Pennsylvania e i suoi colleghi ricercatori Van Evans e Daniel W. Curtis hanno pubblicato insieme lo studio, intitolato “Chiamati a servire: il comportamento prosociale dei Santi degli Ultimi Giorni”. Lo studio è stato presentato durante un evento ospitato dal Pew Forum on Religion & Public Life (vd. resoconto della conferenza, in inglese)
Patrocinata dalla Scuola di politica e pratica sociale dell’Università della Pennsylvania, la squadra di ricercatori ha analizzato i dati di un sondaggio effettuato su 2.664 Santi degli Ultimi Giorni attivi sparsi in tutto il paese. Basandosi sulle informazioni in loro possesso, gli autori hanno evinto che i Santi degli Ultimi Giorni attivi “fanno volontariato e donano molto di più dell’americano medio e sono persino più generosi in termini di tempo e denaro del 20% della popolazione religiosa benestante in America”.
Volontariato
Secondo i dati, mentre l’americano medio svolge circa 48 ore di volontariato l’anno (4 ore al mese) a organizzazioni umanitarie, un membro della Chiesa attivo svolge circa 427,9 ore l’anno (35,6 ore al mese) — un contributo stimato in 9.140 dollari l’anno.
Naturalmente, molto del volontariato dei Santi degli Ultimi Giorni è di natura religiosa; ad esempio, i congreganti donano tempo per insegnare ai giovani classi di Scritture o per aiutare a preparare la cappella per il culto domenicale, tra le altre cose. Inoltre, come evidenziato dallo studio, i membri attivi della Chiesa dedicano 151,9 ore l’anno per servire nelle iniziative sociali e comunitarie della Chiesa, come lo Scoutismo o i programmi a livello mondiale di soccorso umanitario e di benessere della Chiesa. Oltre a questo lavoro, lo studio ha scoperto che i singoli membri donano altre 34 ore l’anno ad altre cause sociali non aventi a che fare con la Chiesa.
Donazioni caritatevoli
I risultati hanno anche indicato che l’88,8 percento dei membri attivi seguono l’ammonimento biblico della decima (donare il dieci percento delle loro entrate alla Chiesa).
Oltre alla decima, un membro della Chiesa attivo dona in media circa 1.171 dollari l’anno ad associazioni caritatevoli non relazionate alla Chiesa. Donano anche in media circa 650 dollari alle attività del programma di benessere della Chiesa. In breve, un membro attivo non solo dona, in media, un pieno 10% delle proprie entrate alla Chiesa, ma dona 1.821 dollari ad altre cause sociali e comunitarie.
“In linea di massima troviamo che [i Santi degli Ultimi Giorni] siano i membri della società americana più prosociali”, ha rivelato lo studio. “Indipendentemente da dove vivano, sono molto generosi con il loro tempo e denaro”.
I dati pubblicati indicano inoltre che questi “comportamenti prosociali” riflettono gli insegnamenti dei Santi degli Ultimi Giorni, i quali enfatizzano il servizio e la carità. Invero, i membri credono che Gesù Cristo comandi i Suoi discepoli sia di servire che amare il prossimo. Questo meraviglioso insegnamento continua e ripetersi con tutti i Santi degli Ultimi Giorni nel mondo. In un discorso recente, il presidente della Chiesa ha insegnato: “Quando guardiamo al cielo, inevitabilmente impariamo riguardo alla nostra responsabilità di guardare al prossimo”.
In seguito ha dichiarato: “Per trovare la vera felicità dobbiamo cercarla concentrandoci su ciò che è al di fuori della nostra persona. Nessuno ha compreso il significato del vivere fino a quando ha sacrificato il suo ego sull’altare del servizio al prossimo. Il servizio agli altri è come il dovere che, quando è fatto, porta la vera gioia. Non viviamo soli — nella nostra città, nella nostra nazione o nel nostro mondo. Non c’è una linea di separazione tra la nostra prosperità e la distretta del nostro prossimo. ‘Amare il prossimo’ è molto più che una divina verità, è un modello di perfezionamento”.