La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni si sta adoperando per fornire sedie a rotelle e altri ausili per la mobilità ai bisognosi nei Paesi europei. In collaborazione con organizzazioni umanitarie, la Chiesa ha consegnato oltre 1.500 sedie a rotelle in Europa nel 2024, che vanno ad aggiungersi alle oltre 750.000 sedie a rotelle donate in tutto il mondo dal 2001. Queste sedie a rotelle consentono alle persone di ottenere maggiore autonomia e di costruirsi una nuova vita.
“La sedia a rotelle mi ha permesso di muovermi più liberamente, di incontrare gli amici e di occuparmi delle faccende quotidiane”, racconta Fatbardha, destinataria di una sedia a rotelle donata dalla Chiesa alla Albanian Disability Rights Foundation [fondazione albanese per i diritti delle persone con disabilità] (ADRF). Trovare un lavoro era difficile per lei a causa di una disabilità fisica, ma dopo aver ricevuto la sedia a rotelle ed essere stata aiutata dall’ADRF a trovare un impiego, ha riacquistato fiducia e una sensazione di maggiore controllo della propria vita. “Prima temevo il giudizio e la commiserazione da parte degli altri”, riflette, “ma la sedia a rotelle mi ha restituito parte della mia libertà. Ora sono più forte, sia fisicamente che emotivamente”.
Gli ampi sforzi umanitari e di soccorso della Chiesa si ispirano agli insegnamenti di Gesù Cristo sull’aiutare i bisognosi. In Europa la Chiesa collabora con altre organizzazioni per soccorrere e aiutare le persone a costruire la propria autosufficienza e la propria indipendenza. Il progetto volto a donare sedie a rotelle è in linea con questa missione.
Ilir Gashi, dell’organizzazione umanitaria HandiKOS, si occupa di coordinare la distribuzione delle sedie a rotelle donate in Kosovo. “I beneficiari delle nostre sedie a rotelle riacquistano autonomia, mobilità e un rinnovato senso di speranza e felicità, anche dopo aver subito un incidente che ha cambiato la loro vita”.
Gashi aggiunge: “Senza il sostegno dei nostri partner, sarebbe stato impossibile offrire la vasta gamma di servizi che forniamo. Oggi posso fiduciosamente dire che non credo ci sia nessuno in Kosovo che abbia bisogno di una sedia a rotelle e non ne abbia accesso”.
Per essere davvero utile a una persona, la sedia a rotelle deve essere adatta al suo corpo. Gael Yonnet, medico, utente di sedia a rotelle e missionario volontario, supervisiona le donazioni di sedie a rotelle della Chiesa in Europa. Dice: “Una sedia a rotelle è come una scarpa. Così come è necessario avere una scarpa che calzi bene e sia destinata a un’attività specifica, bisogna avere una sedia a rotelle che sia adatta all’attività che si sta svolgendo, altrimenti potrebbe causare ulteriori danni e complicazioni”. Yonnet addestra i volontari delle organizzazioni umanitarie in modo che ogni richiedente possa ricevere una sedia a rotelle fatta perfettamente a misura per le sue esigenze.
La collaborazione con le organizzazioni umanitarie è vantaggiosa per entrambe le parti. Yonnet spiega: “Come Chiesa, non abbiamo le risorse per avere costantemente dei volontari sul posto in ogni paese. Ma collaborando con queste organizzazioni che sono già presenti in ciascun paese e dispongono dei loro canali per raggiungere le persone, possiamo lavorare in modo molto più efficace”.
Nataša Uskoković, consulente per le relazioni internazionali della Croce Rossa del Montenegro, osserva: “Prima di lavorare con la Chiesa, ottenere una sedia a rotelle era una procedura molto complicata e lunga per la maggior parte delle persone che ne avevano bisogno. Adesso, la Croce Rossa è riconosciuta come un’organizzazione che fornisce sedie a rotelle in pochi giorni, gratuitamente”.
La Croce Rossa del Montenegro ha iniziato a collaborare con la Chiesa per le donazioni di sedie a rotelle nel 2012. Da allora, la Chiesa ha lavorato al fianco della Croce Rossa per sostenere e rafforzare i suoi sforzi nel prestare soccorso durante la pandemia da COVID-19, le alluvioni e in altri progetti.
Le donazioni fatte dalla Chiesa hanno avuto un impatto tangibile a livello individuale. Dopo essere stata diagnosticata con una patologia neurologica autoimmune quando era una studentessa, Besmira ha visitato il laboratorio di sedie a rotelle della Fondazione albanese per i diritti delle persone con disabilità (ADRF) a Vore ed è stata munita di una sedia a rotelle. Oltre a una sedia a rotelle, dall’ADRF ha ricevuto anche aiuto per trovare un impiego e alla fine si è aggiudicata un posto di lavoro presso gli uffici del primo ministro in Albania. “All’inizio è dura”, dice Besmira, “ma una volta che ti ci abitui, inizi a vedere la sedia a rotelle come uno strumento che ti garantisce autonomia”.
Blerta Drenofci, direttrice esecutiva dell’ADRF, ha dichiarato che il sostegno della Chiesa e di altre organizzazioni contribuisce a fornire “un’autonomia alle persone con disabilità, migliorando la loro qualità di vita e consentendo loro di partecipare alle attività della comunità”. Ha aggiunto: “In Paesi come l’Albania, la cooperazione tra le organizzazioni è importante per colmare le lacune presenti. Le donazioni de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni hanno contribuito ad assolvere la missione della nostra organizzazione, che è il miglioramento della qualità della vita e la tutela dei diritti umani delle persone con disabilità”.
La Chiesa crede che l’opera umanitaria sia l’opera di Gesù Cristo. Yonnet sostiene che “la carità del Salvatore è contagiosa e si diffonde facilmente. Più opere umanitarie facciamo nel Suo nome, più incoraggiamo e ispiriamo gli altri a essere caritatevoli a loro volta. È una reazione a catena di amore e generosità.
Il presidente Spencer W. Kimball ha spiegato che ‘[Dio] di solito soddisfa le nostre esigenze mediante un’altra persona’. Come membri della Chiesa, siamo benedetti di essere quel qualcuno, di essere strumenti nelle Sue mani e di partecipare alla Sua opera qui sulla terra”.