Negli ultimi tre anni, Latter-day Saint Charities, l’organizzazione mondiale per gli aiuti umanitari de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ha collaborato con il Banco Farmaceutico fornendo volontari e assistenza finanziaria per contribuire ad alleviare la povertà in relazione all’acquisto di farmaci in Italia.
“Ringrazio tutti gli amici de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni per il grande aiuto che ci hanno dato in favore della popolazione indigente in Italia”, ha dichiarato il dottor Sergio Daniotti, presidente del Banco Farmaceutico. “La collaborazione della Chiesa con il Banco Farmaceutico ha consentito la fornitura di medicinali importanti a migranti e profughi bisognosi”.
“Ogni anno, dal 2013, sono stati donati, catalogati e distribuiti farmaci indispensabili. Più di recente, 420 farmacie hanno fatto da punti di raccolta nel Paese e hanno rifornito dei medicinali necessari 125 organizzazioni caritative che si occupano della salute. L’aiuto economico e i volontari della Chiesa hanno contribuito all’espansione di questo progetto a livello nazionale. La tabella mostra la crescita del progetto nel corso degli anni in termini di numero di farmaci raccolti e loro valore in dollari”, ha riportato l’anziano Bob Gale, missionario per gli aiuti umanitari in servizio in Italia.
N. di medicinali |
Valore |
Anno |
18.804 |
$ 259.765 |
2013 |
138.698 |
$ 2.350.213 |
2018 |
204.806 |
$ 3.511.293 |
2019 |
541.175 |
$ 4.602.972 |
2020 (a oggi) |
“Ogni anno, il secondo sabato di febbraio, più di quattrocento volontari della Chiesa hanno assistito il Banco Farmaceutico nella Giornata di Raccolta del Farmaco. Questa giornata di promozione andava ad aggiungersi alla continua attività di raccolta che si svolge durante tutto l’anno.
Quest’anno, per il 20o anniversario della fondazione del Banco Farmaceutico, è stata dedicata alla raccolta un’intera settimana di febbraio. Abbiamo avuto una straordinaria partecipazione da parte dei cittadini”, ha dichiarato il dottor Daniotti. “È incoraggiante il fatto che anche molte case farmaceutiche continuino a donare i loro prodotti e che i quantitativi siano al presente sensibilmente maggiori che negli anni scorsi”.
1. I cittadini donano a una farmacia medicinali non utilizzati e un farmacista controlla che i medicinali donati siano in condizioni ottimali
2. I medicinali vengono etichettati per essere distribuiti a scopo esclusivamente umanitario
3. Dopo l’etichettatura, i medicinali vengono riposti e chiusi in un contenitore di sicurezza per la spedizione
“Questo progetto rappresenta un segno tangibile e permanente della lotta alla povertà relativa alla salute che negli ultimi decenni si è acuita. L’attuale crisi dovuta al coronavirus non sta avendo effetti negativi soltanto sui più deboli, ma anche su molti individui della nostra società che si vedono costretti a tagliare le proprie spese sanitarie”, ha affermato il dottor Filippo Ciantia, direttore generale del Banco Farmaceutico. “È stato molto bello far parte di questa iniziativa e soddisfare i bisogni altrui come ci ha insegnato il Salvatore”, ha aggiunto l’anziano Gale.