Comunicato stampa

Giornata mondiale del rifugiato: uno sguardo agli aiuti della Chiesa ai profughi e ai rifugiati in Europa

La Giornata mondiale del rifugiato 2023 rende onore ai profughi e ai rifugiati coraggiosi e agli sforzi umanitari dei santi europei

Attualmente ci sono 35,3 milioni di profughi e rifugiati nel mondo, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Ogni anno, le Nazioni Unite designano il 20 giugno come Giornata mondiale del rifugiato per rendere onore a coloro che hanno il coraggio di fuggire dal proprio paese di origine a causa di conflitti o persecuzioni. La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni si impegna per fornire sostegno agli individui e alle famiglie sfollate collaborando con altre organizzazioni mondiali coinvolte in queste operazioni di soccorso.

La Chiesa di Gesù Cristo esorta i propri membri a prestare assistenza ai profughi e ai rifugiati costretti a lasciare le loro case. Nel 2021, in un aggiornamento al Manuale generale, la Chiesa ha affermato che “Come parte della loro responsabilità di prendersi cura dei bisognosi, i membri della Chiesa offrono il loro tempo, i loro talenti e la loro amicizia per accogliere i profughi e i rifugiati come membri delle loro comunità”.

Nell’ultimo anno, i conflitti hanno spinto molte persone a cercare in diverse parti d’Europa rifugio dai pericoli che persistono nei loro paesi e nelle loro comunità di origine. Nel 2022, attraverso 174 progetti di intervento per i profughi e i rifugiati, La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e i suoi membri in tutto il mondo hanno fornito risorse a questi individui e a queste famiglie che sperano in un futuro migliore. In Europa, la Chiesa ha prestato servizio in prima linea nell’ambito di questa iniziativa, aiutando i profughi e i rifugiati indipendentemente dalla cultura, dalla razza o dalla religione.

Fornire aiuto in tutta Europa

In conseguenza delle azioni militari in Ucraina, i paesi europei hanno ricevuto il più grande afflusso di profughi e rifugiati dai tempi della Seconda guerra mondiale. In risposta a questa crisi, la Chiesa ha donato oltre 15,6 milioni di Euro (16,8 milioni di USD) per aiutare i profughi e i rifugiati ucraini, e ha donato oltre 900 tonnellate di cibo e provviste per gli ucraini bisognosi. Oltre a provvedere al loro benessere fisico, la Chiesa ha organizzato dei seminari settimanali online e degli incontri per aiutare gli ucraini in difficoltà ad affrontare le loro esperienze. L’operato della Chiesa in Ucraina è stato descritto in maniera approfondita in questo articolo (in inglese) disponibile nella Sala stampa globale della Chiesa.

Altri progetti umanitari recenti della Chiesa di Gesù Cristo in Polonia, Spagna, Grecia, Romania, Serbia, Croazia e Georgia offrono aiuto ai profughi e ai rifugiati ucraini e di altri paesi. Nel 2022 la Chiesa ha collaborato con 294 organizzazioni di tutta Europa per sostenere i progetti umanitari. Grazie a questo, migliaia di individui e famiglie hanno trovato sollievo e conforto in circostanze difficili.

Iniziative in Italia

In Italia, la Chiesa ha svolto diversi progetti per i profughi e i rifugiati, collaborando con banchi alimentari, centri per i rifugiati, musicisti, autorità civili e complessi abitativi per fornire aiuto e conforto a profughi e rifugiati.

Peace e Monday Ehigiamusoe, ex profughi, sono fuggiti dal loro paese in Africa cercando rifugio a Roma, in Italia. Durante il loro viaggio su un’imbarcazione, il gruppo di profughi si è imbattuto in violente tempeste che hanno provocato l’annegamento di molti di loro. Peace e Monday hanno perso i pochi beni che avevano, ma sono sopravvissuti alle condizioni avverse e sono arrivati sani e salvi in Italia. Hanno incontrato dei volontari de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni attraverso la rete locale di profughi e hanno ricevuto risorse per stabilirsi nel loro nuovo paese.

La Chiesa ha aiutato Monday a ottenere un’istruzione e a trovare un impiego stabile. Ora Peace e Monday servono costantemente la loro comunità locale aiutando altri profughi e persone bisognose. La fede ha avuto un ruolo importante nel motivare la famiglia Ehigiamusoe a cercare una vita migliore, e la Chiesa ha fornito sostegno per il loro benessere sia fisico che spirituale.

Guida allo stile:Quando fate un articolo su La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nel menzionare per la prima volta il nome della Chiesa vi preghiamo di riportarlo per intero. Per ulteriori informazioni sull’uso del nome della Chiesa, consultate online la Manuale di stile.