Comunicato stampa

Da piccola riunione a trasmissione storica: com’è nato il concerto Testimoni del Natale – Simboli di Cristo del 2022

Inizialmente, il concerto Testimoni del Natale dello scorso anno, prodotto da La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Europa, doveva essere soltanto un evento a cui assistere di persona in un centro di palo in Italia. A dir la verità, non era nemmeno intitolato Testimoni del Natale; si trattava semplicemente dell’offerta generosa da parte della violinista Jenny Oaks Baker, nominata ai Grammy, di esibirsi a Roma insieme alla sua famiglia in un concerto di Natale per alcune centinaia di membri locali. Per quanto sarebbe stato sicuramente piacevole e edificante, sembra che il Signore avesse in mente piani più grandi.

Alla luce della demoralizzazione generale causata dal Coronavirus, l’anziano Massimo De Feo, da poco chiamato come presidente di area, ha ritenuto che l’esibizione di Jenny potesse essere il regalo perfetto per tutti coloro che vivono nell’Area Europa. Con un vero e proprio miracolo, quella che era iniziata come una piccola riunione al caminetto si è trasformata in una trasmissione storica che è stata vista non solo in tutta Europa, ma in tutto il mondo. Girato presso il Centro visitatori del Tempio di Roma e la famosa Chiesa di Nostra Signora a Copenaghen, in Danimarca, il concerto Testimoni del Natale ha visto la partecipazione di Jenny Oaks Baker e dei Family Four, di Alex Sharpe, ex membro del gruppo musicale Celtic Woman, e del rinomato attore danese e membro della Chiesa Tomas Kofod. Gli interventi conclusivi sono stati offerti dall’anziano De Feo e dal presidente Dallin H. Oaks della Prima Presidenza della Chiesa. Se si considerano gli inizi modesti e il rischio continuo che il COVID-19 bloccasse la produzione, il successo avuto è frutto di un miracolo.

Tuttavia, il successo dell’evento ha inevitabilmente suscitato alcune domande in Brian Cordray, scrittore, regista e produttore: Che cosa può fare l’anno prossimo la Chiesa in Europa per migliorare su questa esperienza? Chi verrà ingaggiato per far parte del nuovo cast? Quali canzoni canteranno? Dove si esibiranno? Chi sarà il narratore? Che cosa si può fare per rendere interessante la sceneggiatura? E, infine, come avrebbe potuto invitare lo stesso spirito usando il precedente concerto come punto di partenza?

A tutte queste domande e a molte altre bisognava trovare risposta a partire già da gennaio di quest’anno. Seguendo la guida del Signore e avanzando con fede passo dopo passo, il team di produzione ha preso una tela praticamente bianca e l’ha trasformata in un capolavoro natalizio.

Scelta degli artisti

Sin dall’inizio una cosa era chiara: il concerto avrebbe dovuto avere un’impronta decisamente europea. Se le circostanze che hanno caratterizzato l’evento dell’anno scorso hanno reso straordinaria la possibilità di radunare qualsiasi talento di livello mondiale, quest’anno, con più tempo per prepararsi, la troupe ha voluto ingaggiare un cast tutto europeo e alla fine c’è riuscita.

Tramite il collaudato approccio hollywoodiano di fare rete, ossia lavorare tramite amici di amici, il team di area si è messo in contatto con una serie di artisti professionisti di tutta Europa che appartengono alla Chiesa. Chiamate a freddo ed e-mail non richieste hanno portato a rapide presentazioni e a promozioni informali del progetto. Per la gioia dei produttori, ben presto il team è riuscito a ingaggiare musicisti di varie nazionalità e generi che, per amore verso il Salvatore, hanno offerto gratuitamente il loro tempo e il loro talento.

Jack e Marta Tyndale-Biscoe (Regno Unito e Spagna) – Il pianista Jack Tyndale-Biscoe ha studiato musica in tre continenti e ha effettuato numerose tournée in tutta l’Europa. Attualmente è un musicista di musica classica di Talent Unlimited U.K. e DEBUT. Marta è una pianista e una pedagoga catalana. Entrambi hanno insegnato musica e linguaggio alla Brigham Young University–Idaho prima di trasferirsi a Londra,

Vesna e Igor Gruppman (Serbia e Ucraina) – I violinisti Igor e Vesna Gruppman, vincitori di Grammy, si sono incontrati al Conservatorio di Mosca e, da allora, hanno avuto una carriera straordinaria come musicisti, come direttori e come insegnanti. Ora vivono a Rotterdam, nei Paesi Bassi, dove Igor ricopre il ruolo di primo violino nell’Orchestra Filarmonica di Rotterdam e Vesna insegna viola al Conservatorio di Rotterdam.

Constanze e Wolfgang Gebauer (Austria e Germania) – Entrambi affermati cantanti lirici a pieno titolo, Wolfgang e Constanze Gebauer si sono incontrati per la prima volta su un palcoscenico e da allora non l’hanno più lasciato, esibendosi insieme in opere, musical e concerti in tutta Europa.

Naura (Spagna) – Naura ha studiato musica in due istituti spagnoli e si è esibita in numerosi concerti come soprano solista, accompagnata, fra i tanti, dall’Orchestra Sinfonica di Navarra e dalla Pamplonesa Band.

Ruth Lorenzo (Spagna) – Conosciuta dal grande pubblico per il suo 5o posto a X Factor U.K., Ruth ha una magnifica carriera da solista grazie a tre dischi di grande successo, quattro tournée in Spagna e, in particolare, uno dei migliori piazzamenti di sempre per la Spagna all’Eurovision Song Contest.

Alex Sharpe (Irlanda) – Alex è più conosciuta come membro del gruppo Celtic Woman nominato ai Grammy, ed è stata la protagonista di diversi musical ed esibizioni da solista in tutto il mondo.

Salome Moana (Svizzera) – Con un bachelor e un master degree presso l’Accademia di Musica di Basilea, in Svizzera, Salome è un’artista emergente di improvvisazione jazz-pop che ha pubblicato il suo album di debutto nel 2020 e ha un secondo album in uscita nella primavera del 2023.

Louis e Per Herrey (Svezia) – Louis e Per Herrey sono due dei tre membri della boyband The Herreys, che ha vinto l’Eurovision Song Contest nel 1984, dando il via a una carriera che ha visto dieci album in studio e tournée di grande successo.

 

Scelta dei brani musicali

Mentre l’anno scorso il programma prevedeva soprattutto bellissimi brani strumentali, quest’anno si è voluto puntare sull’esecuzione di pezzi sia strumentali sia vocali. A tal fine, la produzione ha chiesto aiuto a Jenny Oaks Baker, l’artista principale del concerto dello scorso anno, che ha collaborato con il compositore pluripremiato Kurt Bestor per creare nuovi arrangiamenti di amati canti natalizi europei che riflettessero i temi specifici del concerto.

    • Ouverture: Orchestra
    • Tu Scendi Dalle Stelle: Naura
    • Nu Tändas Tusen Juleljus: Gli Herrey
    • O Tannenbaum: I Gebauer
    • Holly & Ivy: Salome
    • O Come All Ye Faithful [Venite, fedeli]: I Tyndale-Biscoe
    • Carol of the Bells: I Gruppman
    • Joy to the World [Gioisca il mondo]: Ruth
    • In the Bleak Midwinter: Alex
    • Finale: O Holy Night tutti insieme

Dopo aver chiesto agli artisti quale fosse stata la loro parte preferita del concerto, più di uno ha menzionato l’arrangiamento originale di Bestor del classico canto natalizio O Holy Night. A tal proposito, l’acclamato pianista Jack Tyndale-Biscoe ha sottolineato: “Speriamo che coloro che ascoltano, specialmente quest’ultima esibizione, sia [quelli] della nostra fede che i nostri molti altri amici là fuori, si lascino trasportare al punto di provare magari più riverenza per quella notte sacra della storia dell’umanità, di percepire più luce nell’anima e nel cuore mentre pensano al dono di un Salvatore, e di sentire, quindi, più amore mentre riflettono sul punto cruciale del periodo natalizio: gratitudine e generosità”.

Trovare la location

A volte la strada giusta si materializza solo dopo aver compiuto un primo passo verso l’ignoto. Ed è quello che è accaduto per il concerto di quest’anno. L’idea era quella di individuare un posto che, in modo speciale, collegasse gli spettatori all’epoca di Gesù tramite le rovine dell’Impero romano allora al potere, ma sfortunatamente molti dei più noti siti in Italia erano troppo costosi. Durante la scelta del cast, Cordray ha incontrato Ruth Lorenzo, una delle stelle più luminose della Spagna, che gli ha fatto conoscere un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO a Mérida, in Spagna, dove sono presenti le rovine della capitale di una provincia romana fondata solo 25 anni prima della nascita di Cristo. Dopo diversi colloqui, solo a ottobre l’amministrazione ha permesso che le riprese avessero la struttura romana come sfondo.

In merito a questo allestimento scenico, la solista Alex Sharpe ha detto: “Lo scenario dell’anfiteatro romano di Merida, in Spagna, era mozzafiato e mi ha subito portato indietro nel tempo; essere su quel palcoscenico e cantare sotto le stelle mi ha aiutato a immaginare Maria e Giuseppe in un ambiente molto umile mentre portavano nel mondo il Salvatore, e a percepire l’anticipazione e la speranza che erano nell’aria”.

Raccontare la storia del Natale

Al concerto dell’anno scorso la parte narrativa è stata interpretata meravigliosamente dall’attore danese Tomas Kofod, che in precedenza aveva interpretato il ruolo sacro di Gesù Cristo nella produzione della Chiesa The Testaments. Alla ricerca, questa volta, di una voce femminile, la produzione è riuscita a ingaggiare niente di meno che Savannah Stevenson del Regno Unito, che molti membri della Chiesa riconosceranno come l’attrice che ha interpretato Maria, la madre di Cristo, nei video sulla Bibbia della Chiesa di Gesù Cristo. Brian Cordray ha detto che la Stevenson “ha dato calore e professionalità al ruolo di narratrice”.

Dopo essersi garantito il talento della Stevenson, il team di produzione di area ha iniziato a cercare una location nel Regno Unito dove la troupe potesse girare la parte della narrazione. Durante la ricerca del luogo perfetto di epoca vittoriana, i membri locali della Chiesa hanno suggerito il Museo Charles Dickens di Londra. Per la sceneggiatura, questo si è rivelato un punto di svolta, poiché Brian Cordray vi ha visto l’opportunità di attingere al classico di Dickens, Canto di Natale, per la stesura. Dopo tutto, secondo Cordray, “è chiaro che quello affrontato da Scrooge sia un viaggio spirituale durante il quale lui impara a diventare più simile a Cristo. Non è forse ciò che tutti vogliamo?”.

Inoltre, la produzione ha avuto fin dall’inizio l’idea di esaminare come vari aspetti tipici del Natale, spesso considerati piuttosto mondani (per esempio, l’albero di Natale, i bastoncini di zucchero, le campane, le calze, le ghirlande di agrifoglio eccetera) siano in realtà tutti legati a Cristo. L’idea è stata realizzata fino in fondo e questo spiega la presenza di molti di questi simboli nel programma e il fatto che il titolo sia diventato Testimoni del Natale – Simboli di Cristo.

Sentire lo spirito del Natale tramite la musica

Per la fortuna dei produttori, cogliere nuovamente il dolce spirito che aveva accompagnato il concerto inaugurale Testimoni del Natale non sarebbe stato difficile, a patto che l’evento si concentrasse sul vero motivo per cui abbiamo il Natale: Gesù Cristo. “[Dio] ha dato una scintilla divina allo spettacolo”, ha osservato la cantante d’opera Constanze Gebauer, “in modo che tutti”, a prescindere dal proprio vissuto, dalla nazionalità o dall’affiliazione religiosa, “potessero percepirla”.

Nel Nuovo Testamento, Matteo scrive: “Poiché dovunque due o tre son raunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro” (Matteo 18:20). Per Testimoni del Natale – Simboli di Cristo, decine di membri della Chiesa si sono letteralmente radunati nel Suo nome: dalla troupe al cast, fino ai numerosi traduttori che hanno reso disponibile il concerto in 31 lingue diverse. Come tutti testimonieranno all’unisono, Gesù Cristo è stato davvero “in mezzo a loro” durante questa produzione unica.

Come seguire il concerto

Il concerto è registrato in inglese e sarà presentato in 31 lingue. Sarà disponibile sui canali ufficiali della Chiesa, tra cui: siiunaluce.org, la pagina nazionale di area, YouTube e Facebook; a partire da domenica 11 dicembre 2022 alle 18:00 fino a metà gennaio 2023.

Insieme alla trasmissione, su siiunaluce.org saranno disponibili attività per i bambini e le loro famiglie.

Ulteriore materiale natalizio, tra cui un calendario di atti di servizio, poster, biglietti da distribuire e video promozionali, sarà presto disponibile su siiunaluce.org.

Guida allo stile:Quando fate un articolo su La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nel menzionare per la prima volta il nome della Chiesa vi preghiamo di riportarlo per intero. Per ulteriori informazioni sull’uso del nome della Chiesa, consultate online la Manuale di stile.