Comunicato stampa

Vinicio Botta: patriarca centenario

Nel 2024, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ha celebrato il centesimo compleanno di Russell M. Nelson, attuale presidente e profeta della Chiesa; nello stesso anno anche Vinicio Botta, patriarca del Palo di Verona, ha raggiunto la stessa veneranda età. Insieme a sua moglie Camilla, ha vissuto una vita dedicata alla fede, al sacrificio e all’amore.

Vinicio Francesco Giuseppe Botta è stato il primo patriarca italiano de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Nato in un’umile famiglia, trascorse i suoi primi anni di vita a Bergamo. Suo padre, reduce della Prima guerra mondiale, soffriva di tubercolosi che aveva contratto durante il conflitto. Quando non era costretto a letto, riusciva a lavorare, ma i periodi di malattia pesavano gravemente sulle entrate della famiglia che era costretta a una vita di stenti e di povertà.

Nonostante la povertà, la famiglia di Vinicio non mancava mai di accogliere chi avesse bisogno. Spesso c’era qualche bambino o ragazzo del quartiere che si aggiungeva alla loro tavola. Anche se non avevano molto, la madre di Vinicio trovava sempre il modo di sfamare tutti.

Fin da piccolo l’esempio e la fede semplice della madre insegnarono a Vinicio a pregare, a confidare in Dio, ad aiutare il prossimo e a lavorare sodo. Spesso la madre di Vinicio parlava del futuro nell’aldilà con un misto di speranza e malinconia. Si chiedeva se, una volta morti, la famiglia sarebbe rimasta unita, se si sarebbero riconosciuti ancora come padre, madre, figli.

Dopo la guerra, Vinicio incontrò Camilla durante un'escursione. Quella gita segnò l'inizio della loro storia. Si sposarono il 31 agosto del 1957 ed ebbero tre figli, Massimo, Cinzia e Stefano.

Nel 1975 Vinicio e Camilla conobbero i missionari de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Fu proprio la dottrina delle famiglie eterne a toccare il cuore di Vinicio e, insieme a Camilla e ai suoi figli, accettarono il vangelo battezzandosi il 3 maggio di quello stesso anno.

Nel 1981, Vinicio venne chiamato a ricoprire l'incarico di patriarca del Palo di Milano, diventando così il primo patriarca italiano. Questa chiamata arrivò solo sei anni dopo il suo battesimo, quando Vinicio aveva cinquantasette anni e gli fu estesa da Ezra Taft Benson allora presidente del Quorum dei Dodici apostoli.

La chiamata di patriarca è una chiamata che dura per tutta la vita. Nei lunghi anni del suo ministero ha pronunciato oltre 1600 benedizioni patriarcali per tutti i membri della Chiesa italiani. Vinicio si preparava spiritualmente prima di dare una benedizione, il sabato prima iniziava un digiuno, la domenica prendeva il sacramento e poi incontrava i membri e conferiva loro la propria benedizione patriarcale.

Dopo che i loro figli erano andati in missione, Vinicio e Camilla iniziarono a prepararsi per la loro. Partirono nel 1989 per il tempio di Zollikofen, in Svizzera. Dopo questa prima missione furono chiamati a svolgerne una seconda di proselitismo nella Missione di Catania.

Il loro servizio missionario continuò per sette anni, dal 1989 al 1996.

Vinicio e Camilla offrono un insegnamento semplice ma profondo: l’amore, il rispetto e il perdono sono le chiavi per una vita serena e appagante. Attraverso i loro racconti e le loro esperienze, sperano che i loro nipoti e le future generazioni possano affrontare le sfide della vita con lo stesso spirito di solidarietà e umanità che hanno caratterizzato la loro esistenza.

Guida allo stile:Quando fate un articolo su La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nel menzionare per la prima volta il nome della Chiesa vi preghiamo di riportarlo per intero. Per ulteriori informazioni sull’uso del nome della Chiesa, consultate online la Manuale di stile.