Comunicato stampa

L'ignoranza è il nemico della pace

“Ignorance is the enemy of Pace: Understanding Religions and new challenges of education” è il titolo di una straordinaria sessione di approfondimento delle soluzioni per migliorare la pace nel mondo ed è stata patrocinata dallo Stato del Bahrain e coordinata dall'Università La Sapienza. In questa riunione, che si è svolta il 26 gennaio 2023 presso il centro conferenze del Marriott Hotel di Roma, si sono enfatizzati i principi comuni delle varie fedi religiose invece di focalizzarsi sulle relative differenze. A questo incontro hanno partecipato rappresentanti delle varie religioni, professori di vari atenei italiani e stranieri  e oltre ottanta studenti universitari di diversi credi e religioni.

La sessione di studio segue gli accordi conosciuti come “Dichiarazione di Abu Dhabi” ovvero “Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” firmato il 4 febbraio 2019 dalla Santa Sede, nella figura di Papa Francesco, e dallo Stato del Bahrain, nella figura del Grande Imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyib. Tale documento tende a promuovere il rispetto della fede in maniera reciproca.

Gli oltre 80 studenti, nel pomeriggio, sono stati coinvolti in workshop coordinati da professori universitari esperti in Storia delle Religioni, Comunicazione e Diritto Internazionale.

 La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è stata invitata ufficialmente ed hanno partecipato: Anziano Petrignani, Settanta di Area Responsabile de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia, Remo Sicardi, Direttore della Comunicazione Nazionale, Francesco Di Lillo Responsabile per gli Affari Internazionali presso la Comunità Europea a Bruxelles, Giorgia Romano Coordinatore del Sistema Educativo della Chiesa per il centro Italia  e gli studenti universitari: Marco Paris, Dana Di Leone e Daniele Rondinelli. In serata Anziano Petrignani ha incontrato l’Ambasciatore a Roma del Bahrain e Andrea Benzo inviato speciale per la Protezione e Dialogo Interreligioso del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Di seguito le impressioni degli studenti chiamati in rappresentanza de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni:

”... I temi principali dei quali si è discusso sono stati la religione, il dialogo e la tolleranza. Ho avuto il privilegio di ascoltare professori di varie università sia d’Italia che di altri paesi e di conoscere studenti di nazioni e religioni diverse dalla mia. È stato interessante condividere le proprie idee e i propri pensieri su alcune tematiche attuali, quali l’educazione all’integrazione. Ciò che è venuto fuori da questo confronto è che “integrare” significa diventare “uno”, ossia essere uniti e godere degli stessi diritti e libertà di cui godono le persone di quella determinata nazione. Con “integrazione” si intende l’inclusione delle persone senza differenza o discriminazione in base alla cultura, religione, sesso o altro. Nonostante possiamo avere credenze religiose o tradizioni culturali diverse, non bisogna considerare la differenza in modo negativo, come qualcosa da evitare, ma al contrario può costituire una risorsa, una ricchezza, un valore per entrambe le parti…” (Sorella Dana Di Leone studente di mediazione linguistica e interculturale, facoltà di lettere e filosofia La Sapienza) 

“... Personalmente ho avuto modo di poter conoscere nuovi ragazzi/e, i loro credo, le loro religioni quali per esempio: musulmani, buddisti, cattolici, ma anche ragazzi che non avevano una Fede. Ho avuto anche modo di presentare La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni di cui faccio parte, di confrontarmi, condividere esperienze personali e di condividere la mia Testimonianza. Quello che rilevo, è che il tutto è avvenuto in un clima di reciproco rispetto tra i ragazzi rappresentanti delle diverse religioni, nessuno ha avuto la presunzione di porsi in posizione sovraordinata rispetto agli altri credo, anzi tutti erano guidati da un forte spirito di umiltà e rispetto verso il prossimo e la sua religione. Nel discorrere dei problemi che i relatori del convegno ci avevano posto con il compito di cercarne delle possibili soluzioni da avanzare, ho notato come tutti noi ragazzi/e, di diverse fedi, eravamo accomunati, nel collaborare e cooperare per trovare possibili soluzioni, da quei principi-valori esplicitati nel “Documento sulla Fratellanza Umana”, ossia “Dichiarazione di Abu Dhabi”. Questo a testimonianza del fatto che è davvero possibile trovare un punto di convergenza tra le diverse religioni, ma anche tra religioni e soggetti terzi, nel trovare soluzioni per superare le attuali crisi, come: guerra, bullismo, terrorismo, genocidio, traffico di organi ed altri...”. (Fratello Marco Paris  studente di Giurisprudenza all’università Niccolò Cusano)

“... È stata un esperienza edificante, ho potuto conoscere e confrontarmi con studenti e docenti provenienti da ogni parte del mondo. Sono rimasto sorpreso nonostante le varie differenze di cultura, lingua e religione come si sia arrivato al principio generale che le nostre diversità sono gli strumenti più efficaci per instaurare rapporti di pace. È stato importante ricordare che ognuno di noi ha il dovere di preservare e proteggere il diritto di poter vivere in un ambiente sereno, libero da ogni conflitto e che da la possibilità ad ogni individuo di poter crescere. La conferenza sono sicuro è stato solamente il primo passo verso lo sviluppo di idee, pensieri e azioni che possono aiutare ognuno di noi a fare la nostra parte…” (Fratello Daniele Rondinelli studente di scienze politiche e relazioni internazionali all’università La Sapienza)

Guida allo stile:Quando fate un articolo su La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nel menzionare per la prima volta il nome della Chiesa vi preghiamo di riportarlo per intero. Per ulteriori informazioni sull’uso del nome della Chiesa, consultate online la Manuale di stile.