Comunicato stampa

Il presidente M. Russell Ballard muore all’età di 95 anni

Il profeta lo loda quale uomo di conversione, impegno e consacrazione

Con profondo rammarico annunciamo che il presidente M. Russell Ballard, presidente facente funzione del Quorum dei Dodici Apostoli de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, è venuto a mancare. Di recente, dopo un breve ricovero in ospedale, è tornato a casa dove si è occupato dei suoi impegni prima di morire alle 23:15 circa del 12 novembre 2023, circondato dai suoi cari. Aveva 95 anni.

Il presidente Ballard era diventato apostolo il 6 ottobre 1985. Era stato dichiarato presidente facente funzione del Quorum dei Dodici Apostoli il 16 gennaio 2018. Come gli Apostoli ai tempi del Nuovo Testamento, gli apostoli di oggi sono chiamati a essere testimoni speciali di Gesù Cristo. Il presidente Ballard era uno dei quindici uomini che sovrintendono la crescita e lo sviluppo della Chiesa nel mondo, che annovera più di diciassette milioni di membri.

“Il presidente Ballard non era mai indeciso”, ha detto il presidente Russell M. Nelson. “Conosceva esattamente gli insegnamenti del Signore e sapeva come potevano essere messi in pratica nella vita personale e portare gioia e felicità”.

Un video commemorativo del presidente M. Russell Ballard è disponibile nelle seguenti lingue;cantonese, inglese, francese, italiano, tedesco, giapponese, coreano, mandarino, portoghese, russo e spagnolo.

Video scaricabile per i giornalisti: video tributo (trascrizione) |B-roll| SOT (trascrizione)

“Abbiamo lavorato a stretto contatto e ho sempre apprezzato i suoi modi cordiali”, ha detto il presidente Dallin H. Oaks della Prima Presidenza, che per più di trent’anni è stato seduto accanto al presidente Ballard nel Quorum dei Dodici Apostoli. “Era un uomo degno di fiducia, ed era un uomo che dava fiducia”.

Il presidente Ballard lascia 7 figli, 43 nipoti, 105 pronipoti e 1 bisnipote.

I funerali si terranno nel Tabernacolo della Piazza del Tempio venerdì 17 novembre 2023 dalle 19:00 alle 20:00 (ora italiana). Il funerale sarà trasmesso in diretta sulla pagina Broadcastsdella Chiesa e sul canale YouTube Inspiration and Events (disponibile sia in cantonese, coreano, francese, giapponese, inglese, italiano, mandarino, portoghese, russo e spagnolo) BYUtv.

Imparare l’etica del lavoro in giovane età

Melvin Russell Ballard jr nacque a Salt Lake City, nello Utah, l’8 ottobre 1928 da Melvin R. e Geraldine Smith Ballard. Imparò l’etica del lavoro in giovane età, in una concessionaria di automobili. Suo padre aveva fondato la Ballard Motor Company e il giovane Russell, l’unico maschio in una famiglia con quattro figli, lavorava in ogni reparto dell’azienda e inoltre, quando era appena un ragazzino, guidava le macchine nel piazzale delle auto usate.

Queste esperienze plasmarono la sua idea di lavoro, che si rivelò utile al presidente Ballard in tutti gli aspetti della sua vita. “Grazie a mio padre ho imparato che quando si inizia qualcosa, bisogna portarlo a termine”, ha detto. “Alla fine ne esci appagato, perché se riesci a portarla a termine con successo quella cosa ti si rivelerà utile, se invece capisci che non può funzionare la lasci perdere, ma non rimani mai con il dubbio di cosa sarebbe stato meglio fare”.

Un atteggiamento di simile perseveranza gli tornò utile nella vita, anche nei giorni trascorsi alla University of Utah, nella sua vita lavorativa in campo automobilistico, immobiliare e degli investimenti, e nei suoi vari incarichi nella Chiesa.

“La sua esperienza nel campo degli affari gli era di grande utilità per fare quelle domande acute che devono essere poste quando viene proposto un programma o quando ci si chiede se le risorse vengano utilizzate in maniera efficace”, ha detto il presidente Oaks.

Un dirigente della Chiesa con il sangue dei profeti nelle vene

Il presidente Ballard aveva nel suo ufficio il busto di tre noti dirigenti della Chiesa: il fondatore della Chiesa Joseph Smith e suo fratello Hyrum (il trisavolo del presidente Ballard), e anche il presidente Joseph F. Smith, figlio di Hyrum, che fu il sesto presidente della Chiesa. Il loro retaggio di discepolato cristiano che, ovviamente, include il martirio di Joseph e di Hyrum avvenuto nel 1844, motivò il presidente Ballard fino al giorno della sua morte.

“Quando mi sono reso conto di chi erano loro e chi ero io, è stato incredibile”, ha detto il presidente Ballard nel 2019. “Tengo costantemente presente di avere un dovere anche solo per il fatto di avere un legame con loro. Li sento dire tutto il tempo: ‘Sveglia, fai qualcosa di utile. Muoviti, ragazzo, non stare lì seduto’. Loro erano uomini di azione. Dovevano essere uomini di azione”.

Egli desiderava che ogni santo degli ultimi giorni, inclusi i suoi figli, riflettesse profondamente sulla vita di fede vissuta da quei primi dirigenti della Chiesa. A suo figlio Craig, che all’epoca era un missionario diciannovenne, disse: “Ricorda, il sangue dei profeti scorre nelle tue vene”.

Craig ha ricordato di aver pensato: “Dici poco!”. “[Mio padre] guardava [quei busti] ogni giorno nel suo ufficio […] e credo che sentisse di dover fare del suo meglio e lo ha trasmesso anche a noi”.

Il presidente Nelson ha detto che la conversione, l’impegno e la consacrazione “erano nel sangue [del presidente Ballard]. Riuscite a immaginare? Abbiamo avuto il privilegio di sedere accanto a un uomo che è tris‑nipote di Hyrum Smith. E Joseph Smith era il suo pro‑prozio. Ogni giorno, sento di avere un debito di gratitudine per il privilegio di essere stato a contatto con un discendente diretto di quei dirigenti rispettati e stimati. E lui possedeva la loro stessa integrità”.

Nel suo ultimo discorso alla Conferenza generale, tenuto l’1 ottobre 2023, ha parlato del profeta Joseph Smith e del suo ruolo centrale nella restaurazione del vangelo di Gesù Cristo e delle benedizioni inerenti.

Il servizio ecclesiastico reso dal presidente Ballard lo ha visto in veste di giovane missionario in Inghilterra, vescovo, presidente della Missione canadese di Toronto, membro della Presidenza dei Settanta e apostolo per più di trent’anni.

“Non lo farei per denaro”, diceva l’anziano Ballard. “Non potreste assumermi per denaro per svolgere ciò che mi viene chiesto di fare come membro del Quorum dei Dodici Apostoli. Ma lo faccio per il Signore, è il più grande privilegio che potrebbe essere concesso a un uomo. Noi siamo testimoni della realtà della vita e del ministero del Signore Gesù Cristo”.

Il presidente Ballard prendeva sul serio questa responsabilità, sia nel suo precedente ruolo di presidente del Consiglio missionario (cui si deve anche la produzione della guida Predicare il mio Vangelo), incarico che lo vedeva responsabile di oltre cinquantamila missionari, sia nel suo ruolo di padre di cinque figlie e due figli.

Un testimone speciale, un padre speciale

Il presidente Ballard diceva di aver vissuto alcune delle sue più importanti esperienze insegnando ai suoi figli il vangelo di Gesù Cristo. “Si impara a cogliere i momenti propizi per l’insegnamento che arrivano se si è attenti e vigili, e quando ci sono è un peccato per qualunque padre lasciarsi sfuggire l’opportunità di insegnare un principio ai propri figli”.

Uno di questi momenti si presentò alla fine degli anni Ottanta, dopo che il presidente Ballard era diventato apostolo. Craig, il suo figlio minore, ammette di essere stato “un po’ amareggiato” poiché suo padre era spesso lontano da casa per i suoi incarichi. Non era facile condividere l’uomo che chiamava “papà” con i santi di tutto il mondo. “Quando ero giovane, non lo capivo”, ha detto Craig. Fortunatamente, il presidente Ballard si rese conto di quella incomprensione. Riconoscendo un’opportunità di insegnamento, il presidente Ballard portò Craig con sé in un incarico per la Chiesa nelle isole Tonga e Samoa.

“Quando siamo sbarcati dall’aereo, per la prima volta mi sono reso conto di come gli altri lo vedevano”, ha detto Craig. “Molti avevano camminato due giorni per essere lì e vedere solo di sfuggita un apostolo. Quello è stato il momento in cui, per me, conoscere questa persona intimamente si è trasformato da peso a benedizione”.

Questo era, secondo Craig, un riflesso del dono che il presidente Ballard possedeva, il dono di non limitarsi a dire qualcosa alle persone ma di insegnare loro.

“Non si limitava a dire: ‘È così, accettalo’. Sapeva che avevo bisogno di capirlo e che avevo bisogno di essere partecipe nel sostenere la sua chiamata”, ha detto Craig. “Quella è stata una grande esperienza di apprendimento per me, e mio padre lo ha fatto in molte altre occasioni in modi unici. Non era solo un testimone speciale, era un padre speciale”.

Un altro momento di insegnamento si presentò dopo che sua figlia Tammy, in età scolare, stava giocando con degli amici in un’auto che in qualche modo si era poi rovesciata, sfasciando la portiera. Tammy ha detto di essere rimasta pietrificata nel sapere che l’auto che credeva essere del padre apparteneva in realtà a qualcun altro. Il presidente Ballard disse che, dopo essere arrivato a casa e aver visto lo sguardo sul viso della figlia, sapeva di avere la sua completa attenzione. “Le ho insegnato che lei era decisamente più preziosa della Cadillac che aveva sfasciato e che quello che succedeva nella sua vita e il suo valore erano per me molto più importanti. Avremmo potuto riparare l’auto, ma se lei avesse fatto qualcosa di sbagliato nella sua vita, sarebbe stato molto più difficile da riparare”.

Il presidente Nelson ha detto: “Sarà ricordato come marito meraviglioso e padre eccezionale. Quelle erano le sue priorità. Ce ne ha dato un buon esempio, anche se aveva moltissimi impegni che richiedevano il suo tempo. La sua famiglia era sempre al primo posto”.

Negli anni, i figli del presidente Ballard hanno imparato a fare affidamento sulla sua forza spirituale. La sua defunta moglie Barbara disse: “Quando eravamo in Canada in missione, il nostro piccolino stava per iniziare l’asilo e non conosceva nessuno. Era spaventato. Mio marito lo portò nel suo ufficio, si inginocchiò con lui e pregò che il Padre Celeste lo aiutasse a farsi degli amici. Fecero quella preghiera per diversi giorni di fila. Egli ha aiutato nello stesso modo diversi dei nostri figli quando avevano delle necessità particolari”.

I Ballard non solo pregavano insieme regolarmente, ma giocavano anche insieme durante le loro avventurose vacanze di famiglia. Il presidente Ballard raccontò di un viaggio che avevano fatto in California in uno dei primi camper ad essere prodotti. “Li ho portati a Chinatown e tutti a San Francisco guardavano quel grande aggeggio e lo indicavano e ne ridevano”, ha detto. “Non riuscivo a trovare dove parcheggiarlo così ho fatto scendere tutti a Chinatown e ho continuato a guidare per le colline di San Francisco e alla fine li ho ripresi tutti a bordo”.

Il matrimonio con il suo “angelo”, Barbara

Il presidente Ballard non riusciva a parlare della sua famiglia senza lodare Barbara. “È un angelo. È terribilmente difficile vivere con qualcuno che rasenta la perfezione”, diceva. Si erano conosciuti al ballo “Hello Day Dance”, alla University of Utah. “Non solo era bella, ma aveva una personalità spumeggiante. Sapevo fin dall’inizio che volevo sposarla, ma lei non era della stessa idea. Convincerla fu un po’ difficile. La prendo in giro dicendole che averle fatto accettare di sposarmi è stato il più grande affare che abbia mai fatto”.

Il presidente Ballard lodava Barbara quale madre meravigliosa il cui atteggiamento calmo rendeva la vita familiare più simile al cielo. “Se doveste portare qui tutti i nostri sette figli e chiedere loro se hanno mai sentito la loro madre alzare la voce all’interno della nostra casa, risponderebbero di no: non lo ha mai fatto. Ha un temperamento tale da riuscire a superare una crisi in modo molto calmo e tranquillo. È dolce, amorevole, premurosa e attenta, e i suoi figli la adorano. Non esiste nessuno al mondo per il quale i nostri figli possano provare ciò che provano per la madre”.

La loro seconda figlia, Holly, è d’accordo. Ha detto che l’amore e il rispetto reciproci dei suoi genitori hanno influenzato il comportamento suo e dei suoi fratelli in modi che hanno plasmato la loro vita.

“Sentivamo che il luogo migliore in cui stare era tornare a casa e stare in quell’ambiente, poiché i nostri genitori erano tanto buoni l’uno con l’altra”, ha detto. “Ho imparato che bisogna trattare tutti con rispetto. Ed erano bravissimi a trattare noi figli con rispetto”.

Il presidente Oaks, che è stato chiamato nel Quorum dei Dodici Apostoli un anno prima del presidente Ballard, ha detto di “ammirare moltissimo il modo in cui il presidente Ballard trattava Barbara, la sua compagna eterna. Quando entrambi erano avanti con gli anni, lui era semplicemente un marito esemplare. Molto premuroso e molto gentile”.

Barbara è morta l’1 ottobre 2018, a ottantasei anni. Con la sua tipica grazia e il suo tipico senso dell’umorismo aveva combattuto una lunga battaglia contro alcuni problemi di salute, tra cui l’Alzheimer.

“Sono davvero grato di sapere dove si trova la mia preziosa Barbara e che saremo di nuovo insieme con la nostra famiglia per tutta l’eternità”, ha detto il presidente Ballard durante la conferenza generale tenutasi cinque giorni dopo la morte di Barbara.

Ministrare uno ad uno

I teneri sentimenti del presidente Ballard per la sua famiglia si estendevano alle persone a cui insegnava dal pulpito. Durante un discorso tenuto alla conferenza generale della Chiesa nell’aprile 1980, egli invitò i Santi degli Ultimi Giorni a inviargli i nomi di persone bisognose. Da parte sua, promise di scrivere a queste persone una lettera di incoraggiamento. Centinaia di lettere arrivarono da tutto il mondo. Alla fine, il presidente Ballard scrisse più di seicento lettere di incoraggiamento personali a chi aveva bisogno di aiuto spirituale. Uno dei destinatari scrisse: “Sento che la sua lettera ha segnato il vero inizio di questo fantastico cambiamento nella mia vita, e io la ringrazio dal profondo del cuore”.

Il presidente Ballard diceva: “Dobbiamo aiutare il singolo. Dobbiamo cercare in ogni modo possibile di aiutarci l’un l’altro in questo viaggio della vita terrena. Penso che le persone in fondo siano essenzialmente buone e penso che vogliano sapere cos’è la verità, ma non sanno dove trovarla. Si stanno chiedendo: ‘Chi sono? Da dove vengo? Perché sono qui? Dove sto andando? A cosa conduce tutto questo? Dove mi sta portando?’”.

Il presidente Ballard ha risposto per iscritto a queste domande nel libro La nostra ricerca della felicità (1993), libro che ha contribuito a far conoscere alle persone la Chiesa e il loro scopo nella vita. Il presidente Ballard è l’autore anche di “Counseling with Our Councils” (1997), usato da molti dirigenti locali in tutta la Chiesa.

In tutte le esperienze vissute da marito, padre e apostolo, il presidente Ballard ha guardato a Gesù Cristo per ricevere ispirazione e rassicurazione in tutte le cose. Infatti, spesso portava una piccola immagine del Salvatore nel taschino della giacca come incoraggiamento nei giorni difficili.

“Quando si scoraggiava, prendeva [l’immagine di Gesù Cristo], la guardava e pensava: ‘Posso farcela. Posso fare qualsiasi cosa per Lui’”, ha detto Holly.

Il presidente Ballard aveva raggiunto la consapevolezza che il vangelo di Gesù Cristo è un’ancora in un mondo di valori mutevoli. “Sono fortemente convinto che coloro che sono veramente ancorati alla propria fede nella restaurazione del vangelo di Gesù Cristo e nella missione del profeta Joseph e nelle rivelazioni che sono giunte alla Chiesa per mezzo di lui, le quali confermano e dichiarano che Gesù Cristo è il Figlio di Dio e che il Vangelo è sulla terra, saranno in grado di gestire qualsiasi cosa la vita abbia in serbo per loro”.

Guida allo stile:Quando fate un articolo su La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nel menzionare per la prima volta il nome della Chiesa vi preghiamo di riportarlo per intero. Per ulteriori informazioni sull’uso del nome della Chiesa, consultate online la Manuale di stile.