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Valori della famiglia 2017 - Discorso dell'anziano Dini Ciacci

Testo integrale del discorso dell'anziano Alessandro Dini Ciacci in occasione della consegna del riconoscimento Valori della famiglia 2017 a Gianluigi De Palo.

Presidente De Palo, siamo felici che abbia accettato questo riconoscimento che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni conferisce a uomini e donne che si contraddistinguono per il loro impegno concreto a sostegno della famiglia tradizionale, quella che trova riscontro nella leggi della natura e in quelle di Dio.

Il 23 settembre 1995 la Prima Presidenza e il Consiglio dei Dodici Apostoli della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni hanno dichiarato: “Proclamiamo solennemente che il matrimonio tra l’uomo e la donna è ordinato da Dio e che la famiglia è il cardine del piano del Creatore per il destino eterno dei Suoi figli [...] La famiglia è ordinata da Dio. Il matrimonio tra l’uomo e la donna è essenziale per la realizzazzione del Suo piano eterno. I figli hanno il diritto di nascere entro il vincolo del matrimonio e di essere allevati da un padre e da una madre che rispettano i voti nuziali con assoluta fedeltà”.

Il mondo sembra volerci convincere che i tempi sono cambiati e con essi anche le leggi naturali e i principi morali che hanno garantito la stabilità del cosmo e la felicità degli individui. Uno dei nostri Articoli di Fede recita: “Noi crediamo di dover essere soggetti ai re, ai presidenti, ai governanti ed ai magistrati, di dover obbedire, onorare e sostenere le leggi”. Noi rispettiamo e onoriamo le leggi, siamo difensori dell’ordine democratico e invitiamo i nostri membri a essere cittadini rispettosi e obbedienti delle leggi. Come esseri umani ci riesce difficile comprendere una ridefinizione del matrimonio e della famiglia che contrastano le leggi naturali che garantiscono il bene degli individui e della società. Come persone di fede siamo tristi nell’assistere al continuo attacco di quei valori morali e di quelle leggi eterne che garantiscono la felicità dei figli di Dio in questa vita e la vita eterna dopo questa vita.

Ecco da dove nasce il nostro impegno democratico che ci vede collaborare con chiunque sia disposto a difendere la famiglia così come istituita da Dio. Siamo sostenitori di leggi che riconoscano a ciascuno il diritto di amare chiunque desiderino e di leggi che riconoscano e tutelino tali legami, ma difendiamo l’istituzione del matrimonio così come ordinato da Dio.

Russell M. Nelson, Presidente del Quorum dei Dodici Apostoli della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ha dichiarato: “Lo scopo finale del nostro impegno è vivere felici come famiglie [...] e prepararci per la vita eterna alla presenza di Dio”.

Harold B. Lee, undicesimo presidente della Chiesa, disse: “Il lavoro più importante [...]  che saremo mai chiamati a fare sarà svolto entro le pareti della nostra casa”.

“Ci sono alcuni che sono coraggiosi nel fare tutto quello che possono per conseguire certi risultati. Essi combattono il male e sopportano le offese inflitte a loro e agli altri. Ma quando sono sconfitti, quando vedono soffocare una causa giusta e trionfare uomini inclini al vizio, essi si arrendono. A che serve? Questo è l’interrogativo predominante nella loro mente. Essi vedono uomini malvagi apparentemente vittoriosi; vedono uomini dalla cattiva reputazione onorati dai loro simili, e giungono quasi a persuadersi che il destino ricompensa chi agisce male. Quella che sembra essere una causa persa non infonde in loro alcuna speranza. È persa, essi dicono, e dobbiamo abbandonarla. Si sentono profondamente scoraggiati, e taluni arrivano addirittura a dubitare degli scopi della Provvidenza. Ebbene, questa gente ha il coraggio degli uomini audaci di cuore, ma è priva del coraggio della fede.

Quanto era diverso Paolo [il Paolo del Nuovo Testamento]! Egli aveva operato senza paura, aveva trasmesso un messaggio divino, si era opposto al nemico che in apparenza aveva trionfato su lui. Egli fu preso prigioniero e sottoposto a trattamenti umilianti dagli esecutori della legge. Era in prigione e la morte lo attendeva, ma continuava ad essere coraggioso. Il suo era il coraggio della fede. Ascoltate queste sue appassionanti parole indirizzate agli Efesini (Efesini 6:13) quando la maggior parte degli uomini avrebbe ritenuto persa la loro causa: ‘Perciò, prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e dopo aver compiuto tutto il dover vostro, restare in piè’. Dopo aver fatto tutto il possibile per la causa della verità, sopportato il male che gli uomini ci hanno fatto ed essere stati sopraffatti dalle loro offese, è ancora nostro dovere rimanere in piedi. Non possiamo arrenderci; non dobbiamo sottometterci. Non si vincono le grandi cause in una sola generazione. Rimanere saldi davanti alla schiacciante opposizione, dopo aver fatto tutto quello che si può, è il coraggio della fede. Il coraggio della fede è il coraggio del progresso. Gli uomini che possiedono questa divina qualità avanzano; non è loro concesso di star fermi neppure se lo vogliono. Essi sono spinti soltanto dal loro stesso potere e saggezza, ma sono gli strumenti di una legge superiore e di un fine divino” (Joseph F. Smith).

Riconosciamo in Gianluigi De Palo questo stesso coraggio e ci auguriamo che questo riconoscimento sia l'inizio di una collaborazione per difendere i valori della famiglia.

Guida allo stile:Quando fate un articolo su La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nel menzionare per la prima volta il nome della Chiesa vi preghiamo di riportarlo per intero. Per ulteriori informazioni sull’uso del nome della Chiesa, consultate online la Manuale di stile.