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DICONO DI NOI: CHIARIAMO | 21 giugno 2017

Giovane della Chiesa dichiara la sua omosessualità durante riunione di digiuno e testimonianza.

Negli ultimi giorni varie testate giornalistiche e siti online italiani hanno riproposto, senza alcun apparente controllo e approfondimento, immagini e articoli relativi a un video girato negli USA durante una riunione sacramentale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Nel video si vede una giovane che legge una sua dichiarazione scritta con la quale annuncia di essere “lesbica” e auspica di poter vivere una vita omosessuale, di crearsi una famiglia, dice di essere perfetta così e che se fosse nell’errore il Signore glielo avrebbe detto. Dopo due minuti di questi contenuti, il dirigente seduto dietro di lei silenzia il microfono e le chiede gentilmente di riprendere il suo posto a sedere tra la congregazione.

Ogni prima domenica del mese i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni “si astengono da cibo e acqua per due pasti consecutivi per la durata di 24 ore e poi offrono il denaro che avrebbero speso per quel cibo a coloro che sono nel bisogno (vedi Alma 34:28)” (LDS.org, Argomenti evangelici, Digiuno e offerte di digiuno). Come parte del loro digiuno, partecipano alla riunione di digiuno e testimonianza.

Le direttive ufficiali della Chiesa in merito a questa riunione mensile indicano che i membri e i dirigenti dovrebbero portare testimonianze brevi e che promuovano la fede: “Dopo l’amministrazione del sacramento, il componente del vescovato che dirige la riunione rende una breve testimonianza. Poi invita i membri a portare testimonianze sincere e a parlare di esperienze che promuovano la fede. Il vescovato esorta i membri a rendere testimonianze brevi per poter dare la possibilità a più persone di parlare” (Manuale 2, 18.2.3).

Questa riunione mensile offre ai membri della Chiesa la possibilità di “rendere una breve e sincera testimonianza del nostro Padre nei cieli e del Suo Figliolo Gesù Cristo” (Lettera della Prima Presidenza, 14 febbraio 2013).

I membri sono invitati a condividere la propria testimonianza, in modo estemporaneo e breve. “Il fondamento di una testimonianza è la consapevolezza che il Padre Celeste vive e ama i Suoi figli; che Gesù Cristo vive, che è il Figlio di Dio e che ha portato a termine un’Espiazione infinita; che Joseph Smith è il profeta di Dio che fu chiamato a restaurare il Vangelo; che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è la vera chiesa del Salvatore sulla terra e che oggi la Chiesa è guidata da un profeta vivente” (LDS.org, Argomenti evangelici, Testimonianza).

La riunione sacramentale “deve essere un’esperienza spirituale in cui i membri della Chiesa rinnovano le alleanze battesimali prendendo il sacramento. Altri scopi della riunione sacramentale sono quelli di rendere il culto, fornire istruzione evangelica, celebrare ordinanze, trattare gli affari del rione e rafforzare la fede e la testimonianza” (Manuale 2, 18.2.2).

I membri che parlano alla riunione sacramentale o che rendono testimonianza alla riunione di digiuno e testimonianza sono tenuti a “insegnare le dottrine del Vangelo, a raccontare esperienze che promuovano la fede, a rendere testimonianza delle verità divinamente rivelate e a usare le Scritture (vedere DeA 42:12; 52:9). Gli oratori devono insegnare con spirito di amore dopo una devota preparazione. Non devono parlare di argomenti oggetto di congetture, controversi o non in armonia con le dottrine della Chiesa” (Manuale 2, 18.2.2).

Quando i membri della Chiesa si dilungano oltremodo o insegnano dottrine non in armonia con gli insegnamenti della Chiesa, i dirigenti della Chiesa che presiedono a quella riunione hanno la facoltà di chiedere al membro in questione di concludere il proprio discorso o testimonianza.

Inoltre, “occasionalmente, durante la riunione, può capitare qualcosa di inaspettato che il dirigente presiedente sente di dover chiarire. Quando questo accade, egli deve dare qualsiasi chiarimento necessario, facendo attenzione a non causare imbarazzo” (Manuale 2, 18.2.2). Questo è ciò che è accaduto quando, dopo che alla giovane era stato chiesto di concludere il suo intervento, uno dei dirigenti ha preso la parola e ha, con grande spirito cristiano, deciso di non commentare né rettificare quanto detto dalla giovane, per non metterla in imbarazzo, ma ha semplicemente condiviso la sua testimonianza che “siamo tutti figli di Dio e che il nostro Padre Celeste ci vuole bene”.

Ulteriori approfondimenti:

· Attrazione tra persone dello stesso sesso

· Dichiarazione pubblica sulla libertà religiosa e sulla discriminazione

· Riepilogo dei punti chiave dell’annuncio sulla libertà religiosa

· Trascrizione dell’intervista all’anziano D. Todd Christofferson

· I migliori difensori della libertà di parola sono i mormoni? Un articolo di Forbes risponde di sì.

· I dirigenti mormoni esortano a partecipare in modo costruttivo ai dibattiti sulla libertà religiosa

· Cosa vuole sapere di noi la gente?

Il Consiglio nazionale delle Relazioni pubbliche per l’Italia della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è sempre a disposizione degli operatori dei mezzi di informazione per rispondere a domande, verificare notizie, organizzare interviste anche con i dirigenti della Chiesa in Italia.

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