Martedì 2 maggio 2016, riprendendo una storia pubblicata in USA e senza verificarne il contenuto, Matteo Innocenti ― sul sito letteradonna.it collegato a Elle.it del gruppo HEARST magazines Italia (editore in Italia anche di Decor, Marie Claire, Cosmopolitan e Gioia) ― scrive che una studentessa della Brigham Young University di Provo è stata espulsa dall’università per aver subito una violenza sessuale, il che ― a quanto dice l’autore dell’articolo ― sarebbe una violazione del codice d’onore della scuola. Ciò non è vero.
La realtà dei fatti è che la Brigham Young University di Provo non espelle i suoi studenti per aver subito una violenza sessuale. Questo non è contemplato nel codice d’onore dell’università e una circostanza del genere non si è mai verificata.
La BYU―Provo, così come tutte le altre università della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ha a cuore il benessere dei suoi studenti. Per questo motivo a ogni studente è chiesto di rispettare il Codice d’onore della scuola che richiede agli studenti che vogliano essere accettati dall’università o continuare a frequentarla di essere onesti, di vivere una vita casta e virtuosa, di obbedire alle leggi, di obbedire ai regolamenti dell’università, di usare un linguaggio pulito, di rispettare gli altri, di non fare uso di alcolici, di tabacco, di te, di caffè e di stupefacenti e di non invitare nei propri dormitori persone dell’altro sesso senza la presenza di altri. Tutti i requisiti sono elencati alla pagina Honor Code sul sito dell’università.
Chiunque venga espulso da una delle università della Chiesa viene espulso sulla base dell’accertata violazione di uno dei punti elencati nel codice d’onore dell’università. Nessuno viene espulso per aver subito una violenza sessuale.
Pertanto chiunque affermi che la studentessa oggetto dell’articolo succitato sia stata espulsa per aver subito una violenza sessuale sta affermando il falso.
Damon Linker, un ex professore della BYU―Provo, che non è un membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ha dichiarato che, sebbene da giovane non avrebbe mai scelto di frequentare la BYU, si sentirebbe più sicuro per la sicurezza di sua figlia se frequentasse la BYU rispetto alle dieci più rinomate università del paese. Linker attribuisce questo sentimento alla presenza proprio del codice d’onore in vigore presso le università della Chiesa che protegge gli studenti da comportamenti rischiosi.
Il Consiglio nazionale delle Relazioni pubbliche per l’Italia della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è sempre a disposizione degli operatori dei mezzi di informazione per rispondere a domande, verificare notizie, organizzare interviste anche con i dirigenti della Chiesa in Italia.